Yesterday I was walking on Ponte Sisto, the bridge that connect the Historic Center of Rome with Trastevere. When I saw that hand I immediately took a photo of it, I didn’t want their heads in the picture, just that hand, so clear in the middle of the darkness. It’s slightly out of focus, but I had to carpe diem!
La primavera è sbocciata ed è un periodo florido per girare Roma e visitare delle splendide mostre fotografiche. In questi anni l’interesse nei confronti delle grandi fotografie e della cultura fotografica è più vivo che mai e le città italiane si stanno decisamente adeguando a questa grande fame di fotografia, basti pensare all’offerta attuale presente nella Città Eterna. Tra mostre in scadenza e mostre in arrivo, c’è tantissimo da vedere e il livello è davvero altissimo.
La priorità è per le mostre che stanno per essere smantellate: se non lo avete ancora fatto correte al Museo di Roma in Trastevere per vedere la mostra dedicata a Margaret Bourke-White, c’è tempo fino al 30 aprile per visitarla. Sempre a Trastevere è possibile visitare fino al 22 maggio diciotto scatti della fotografa Begoña Zugero, che testimoniano l’inizio della ricostruzione della città di Mosul dopo la sconfitta dello Stato Islamico.
Prolungata invece fino al 21 agosto la mostra di Sebastião Salgado al Maxxi, un percorso che ci immerge nell’universo della foresta amazzonica mettendo insieme le impressionanti fotografie di Salgado con i suoni concreti della foresta. Il fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli o il fragore delle acque che scendono dalla cima delle montagne. La mostra mette in evidenza la fragilità di questo ecosistema, mostrando che nelle aree protette dove vivono le comunità indigene, guardiani ancestrali, la foresta non ha subito quasi alcun danno e ci invita a vedere, ascoltare e a riflettere sulla situazione ecologica e la relazione che gli uomini hanno oggi con essa. Sempre al Maxxi ha aperto da poco un’altra mostra interessantissima, che vede esposte le immagini del re della street photography giapponese Daido Moriyama, insieme a quelle del suo maestro Shomei Tomatsu. Tokyo è una delle città cosmopolite più affascinanti del mondo, offre un’infinità e una ricchezza di fonti di ispirazione per la creazione artistica. La fotografia, sopratutto la street photography, rappresenta la sua espressione più originale grazie appunto a Moriyama e Tomatsu, da sempre impegnati nell’esplorazione delle situazioni della società giapponese del dopoguerra e della sua evoluzione contemporanea.
Dulcis in fundo, last but not the least, al Palazzo delle Esposizioni è in arrivo il 28 aprile, come ogni anno, la strepitosa proposta del World Press Photo2022, con l’esposizione di tutte le fotografie vincitrici del più importante concorso di fotogiornalismo al mondo. Amber Bracken è la vincitrice della foto dell’anno dell’edizione 2022 del World Press Photo. Lo scatto, dal titolo, Kamloops Residential School, mostra una fila di abiti appesi a croci di legno lungo una strada, in ricordo dei bambini indigeni morti presso la Kamloops Indian Residential School, in seguito al rilevamento di 215 presunte tombe non contrassegnate che potrebbero appartenere a bambini che frequentarono la scuola, a Kamloops, in British Columbia, Canada.
Insomma, la primavera romana è sbocciata, approfittatene per farvi una bella passeggiata per le vie della città e tra le sue mostre fotografiche, una fonte di infinita ispirazione, uno sguardo sempre interessante a ciò che accade fuori dalla porta della nostra casa.
17 April 2021, Rome (Italy) Trastevere in the afternoon, surrounded by some kids at play. Sometimes I’d like to have the same age and play with them in Piazza San Cosimato.