Da qualche tempo sto riflettendo sul fatto che in Italia (e forse nel mondo? Non saprei) manca in un certo senso quella che si potrebbe definire “Cultura della Fotografia”. Abbiamo un immaginario più immediato e una cultura più ampia quando si parla di cinema, arte pittorica o letteratura, mentre c’è probabilmente un grosso buco quando si parla di fotografia e di fotografi: quando vediamo il fotogramma di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni nella Fontana di Trevi sappiamo immediatamente che si tratta di un film di Federico Fellini, ma se ci si trova davanti una foto che abbiamo visto migliaia di volte non tutti sanno il nome di colui o colei che l’ha scattata (un esempio? Chi sa dire senza pensarci troppo il nome del fotografo che ha immortalato Ernesto Che Guevara nel celebre scatto diventato l’icona del Che?). Al di là di alcune foto di Henri Cartier-Bresson e probabilmente poche altre di Steve McCurry, i fotografi sembrano destinati a non essere riconosciuti per il loro lavoro o, ancor peggio, i loro lavori sono destinati a non essere conosciuti, ammirati o raccontati.
La mancanza di questa cultura della fotografia (attenzione: non a livello tecnico, ma a livello storico) mi lascia perplesso, mi dispiace, mi fa domandare cosa si possa fare per tentare di far conoscere un po’ meglio i maestri della fotografia e il loro lavoro. Non so se sia il caso di condividere quotidianamente delle immagini su un album su Facebook o di fare delle piccole monografie sul mio blog fotografico, ad ogni modo mi piacerebbe davvero molto contribuire alla diffusione della cultura fotografica, delle immagini che hanno fatto la storia e di coloro che le hanno realizzate.
PS La foto del Che si intitola “Guerrillero Heroico” e l’ha scattata il fotografo cubano Alberto Korda.
