Diario da Casa – 24 Marzo

Si fa sempre più complicato ricordarsi che giorno della settimana sia. Sono ancora naufrago in quest’eterna domenica, alla ricerca di appigli e punti di riferimento temporali, proprio io che, da fotografo, sono ossessionato dal passare del tempo. Il tempo stesso ora sembra essersi aggrovigliato in una sabbia dalla quale, anch’esso, non può uscire.

Sto impiegando questa settimana per migliorarmi come fotografo, osservo video, leggo, studio, faccio ricerca sui lavori dei grandi del passato e sulla loro tecnica: tengo il cervello allenato. Inoltre sto finalmente mettendo ordine nel mio portfolio e ho intenzione di migliorare il mio sito web, piccole cose che mi torneranno utili alla fine di questo periodo di clausura. Oggi sono stato intervistato a proposito del mio lavoro in rapporto ai viaggi e ho potuto rivangare i miei spostamenti del decennio scorso, tornando con la mente ai tantissimi viaggi che oggi mi appaiono un ricordo lontano ma sempre e irreversibilmente felice.

Nel pomeriggio la signora che vive nella palazzina di fronte alla finestra del mio soggiorno ha appeso alla finestra un cartello che recitava: “Ci hanno seppellito, ma eravamo semi”. Oggi è il 24 marzo, anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (che non sono molto lontane da dove vivo io) e tutto il quartiere ha deciso di rendere omaggio alle vittime affacciandosi alle finestre alle 18 per cantare Bella Ciao. Così, dopo aver imbracciato la chitarra, anche noi e le signore del palazzo di fronte abbiamo fatto la nostra parte. Eravamo due gatti e anche un po’ impacciati, ma è stato comunque molto carino.

Domattina continuerò a lavorare un po’, nella speranza di riuscire a ritrovare il filo del tempo, i contagi sono anche oggi in diminuzione, servirà pazienza e determinazione, ma alla fine torneremo a rivedere il cielo.